Pago de Carraovejas

Penafiel, Ribera del Duero, Spagna

La zona della Ribera del Duero dov’è ubicata l’azienda è una zona relativamente recente, fondazione della DOC nel 1982, ma storicamente è sempre stata una zona agricola per la produzione di cereali e barbabietola pur avendo delle zone molto storiche con viti allevate ad alberello.

Questa mancanza di cultura viticola diffusa ha portato all’applicazione di un modello viticolo “classico” di continui tagli di ritorno e rinnovi sulla struttura della pianta che influiscono sul progressivo deperimento e all’eterogeneità delle piante di vite.

L’obiettivo di Simonit&Sirch è quello di cambiare, all’interno dell’azienda, questa cultura del rinnovo ed instaurare una sensibilità verso il rispetto della pianta di vite e nella sua gestione attraverso l’applicazione della Potatura Simonit&Sirch lavorando sulle vigne adulte presenti e la progettazione dell’architettura delle nuove vigne.

Il lavoro sulle vigne giovani è mirato alla creazione di modelli di lavoro dedicati alle diverse forme d’allevamento libero (vaso tradizionale, vaso echalas e eje vertical) con un focus alla gestione meccanica delle vigne vista la dimensione dell’azienda, 180ha, e la grossa mancanza di manodopera che si sta notando in tutte le zone viticole della Spagna.

Il progetto durante gli anni si è concentrato anche sulla gestione della parete fogliare portando la sua visione da un concetto francese/bordolese a un sistema più adatto a un clima con molti periodi di caldo estremo che vanno a influire sella qualità delle uve.

Insieme all’azienda si è iniziata la formazione del primo Campus SIMONIT&SIRCH in Spagna con diverse forme di allevamento e strutture su tempranillo.

 

Focus Areas:
Formazione delle squadre di potatura (audit iniziale, formazione teorica, formazione pratica sulla potatura e sulla selezione dei tralci, rapporto d’annata…);

Nuova gestione dei cambiamenti climatici;

Campus Spagna;

Cambiamenti nelle pratiche di gestione della chioma

Team: Alessandro Unfer, Marco Cubeddu, Paula Lopez, Massimo Giudici