... costruire una cronologia del legno vivo: primo anno, secondo anno, terzo anno

“La nostra regola principale è la ramificazione, costruire una cronologia del legno vivo: primo anno, secondo anno, terzo anno, ...”

Quanto sappiamo effettivamente sulla salute della vite?
Non sarebbe ora di smettere di estirpare le viti che non sono nemmeno “maggiorenni” e di ripensare a una corretta potatura per il loro benessere?
E se sono malate, perché non curarle?

Ci siamo posti queste domande già 30 anni fa.

Per questo abbiamo osservato e sperimentato, seguendo anche strade inusuali, e abbiamo messo a punto un metodo di potatura ramificata, adattabile a tutte le forme di allevamento della vite e che riduce l’impatto devastante che tagli sbagliati hanno sul sistema linfatico della pianta.
Perché siamo convinti che la prima cosa da fare sia la prevenzione.

Perché i vigneti vecchi sono i più sani?

Tutto è iniziato circa 30 anni fa, quando dall’osservazione e dallo studio dei vecchi vigneti di tutta Europa, ci siamo chiesti perché i vigneti moderni venissero estirpati dopo una ventina d’anni a causa delle malattie del legno, mentre i vigneti di 60-80-100 anni erano ancora presenti e sani.

La vite non è un albero, ma una liana. La sua caratteristica di liana in natura la porta a crescere nello spazio, strisciando a livello del suolo e poi arrampicandosi sugli alberi per raggiungere la luce. In natura, quindi, la pianta non ha fili o altri vincoli, ma può crescere liberamente.

Abbiamo iniziato a studiare i vigneti, osservando innanzitutto l’aspetto e la struttura della pianta.

È stato allora che, vedendo le tracce dei tagli di diverse generazioni di potatura, abbiamo iniziato a capire l’origine della potatura invasiva oggi così diffusa. Negli ultimi decenni la viticoltura è stata ridefinita sulla base di un’idea geometrica per facilitare la lavorazione meccanica.

L’uomo ha cominciato a imporre alla pianta di vite limiti severi, con potature mutilanti, per mantenere quella geometria perfetta e contenere la pianta all’interno degli spazi definiti dalla viticoltura moderna: l’altezza del filo di piegatura, la distanza tra le piante, tra i filari e la superficie della chioma.

Tutto questo ha favorito e accelerato la decomposizione dei vigneti moderni e l’aumento dell’incidenza delle malattie del legno.

“Ci siamo subito resi conto di come la potatura, che è e rimane un atto tecnico mutilante per la pianta, provochi delle conseguenze al suo interno”…

Ogni volta che viene provocata una ferita la pianta reagisce naturalmente chiudendo i vasi linfatici che portano la linfa alla zona mutilata. In questo modo, all’interno della pianta si creano porzioni di legno morto o secco, che abbiamo definito coni di disseccamento.

La continua esecuzione di tagli di potatura, e dei conseguenti coni di disseccamento, nel corso degli anni aumenta la quantità di legno morto all’interno della pianta, riducendo la quantità di legno vivo. Quest’ultimo è molto importante per la pianta, perché costituisce il magazzino delle sostanze di riserva che la vite utilizza al momento della rottura delle gemme.

La dimensione dei coni di disseccamento è direttamente correlata alla dimensione del taglio. Un taglio effettuato su un legno di uno o due anni provoca un cono di disseccamento più piccolo e meno profondo, rispetto a un taglio su un legno più vecchio. Abbiamo anche notato come i coni di disseccamento, causati dai tagli ravvicinati e incrociati sulla struttura perenne della pianta, riducano il numero e l’efficienza dei vasi linfatici presenti all’interno del legno vivo, ostacolando la circolazione del flusso linfatico interno, sia verso la chioma che verso le radici.

Tutto ciò, nei casi più estremi, può provocare la morte della pianta, soprattutto durante il periodo estivo in cui la circolazione interna è messa a dura prova dall’elevata richiesta/perdita di acqua da parte della chioma.

“… un ripensamento della potatura, affinché fosse più rispettosa della fisiologia della pianta”…

Abbiamo ritenuto che la prima cosa da fare fosse proprio la prevenzione e che la prevenzione dovesse necessariamente passare da un ripensamento della potatura, affinché fosse più rispettosa della fisiologia della pianta. Abbiamo quindi codificato il nostro metodo di Potatura Simonit&Sirch, dietro al quale c’è un costante impegno di ricerca e di applicazione pratica in vigna.

La Potatura Simonit&Sirch può essere adattata a qualsiasi varietà, clima e forma di allevamento. Si basa su 4 semplici ma importanti principi: permettere alla pianta di ramificare con l’età, occupare spazio con il tronco e i tralci; garantire la continuità del flusso linfatico; effettuare piccoli tagli, poco invasivi, sul legno giovane; utilizzare, quando necessario, la tecnica del “legno di rispetto” per allontanare il disseccamento dal flusso principale della linfa.

ramificazione

Uno dei principi fondamentali per il rispetto della vite e indipendente dal sistema di allevamento utilizzato o dalla varietà è la ramificazione.

Prima si costruisce il tronco (struttura primaria), poi le braccia (struttura secondaria). Bisogna costruire una cronologia del legno: primo anno, secondo anno, terzo anno e così via. La natura della vite è quella di rampicante e la potatura deve rispettarla il più possibile.

Continuità del flusso linfatico

Il flusso della linfa della vite deve essere rispettato, e i tagli di potatura vengono effettuati tenendo conto di questo aspetto

tagli piccoli

Il terzo principio del metodo consiste nell’effettuare piccoli tagli sul legno di un anno: è necessario effettuare un taglio che permetta di preservare le gemme di corona sul percorso della linfa, come sul tronco e sulle ramificazioni.

Legno di rispetto

Il quarto e ultimo principio della Potatura Simonit&Sirch riguarda i tagli su legno di 2 o 3 anni. Quando si esegue un taglio su legno di 2 anni o più , è necessario mantenere il legno di rispetto. Si tratta di una porzione di legno in cui si formerà il cono di disseccamento. Lo scopo è quello di mantenere la zona di disseccamento causata dal taglio, lontana dal flusso linfatico.

Il legno di rispetto si seccherà gradualmente fino al diaframma successivo, impedendo così lo sviluppo di necrosi nel legno sottostante.

“Abbiamo osservato come l’applicazione di una potatura dinamica e fisiologica della pianta favorisca un aumento del legno vivo nel corso degli anni, con un conseguente sistema linfatico integro ed efficiente”…

Per avere successo, l’applicazione della Potatura Simonit&Sirch in un vigneto richiede una formazione e un accompagnamento per chi si occupa della potatura e della gestione dei vigneti.

L’attività di formazione è sempre personalizzata per le aziende, adattando i principi alle situazioni presenti nel vigneto.
Siamo sempre più convinti che non esista un potatore buono o cattivo, ma un potatore formato e uno non formato.